Il Deserto dei Tartari

di Dino Buzzati

dal 19 al 31 Marzo 2019

LA FORTEZZA – Momento unico per tre attori soli
drammaturgia e adattamento di Massimo Roberto Beato
regia Elisa Rocca
con Massimo Roberto Beato, Alberto Melone, Matteo Tanganelli
allestimento scenico e costumi Jacopo Bezzi
musiche originali Giorgio Stefanori
aiuto regia Ferrante Cavazzuti

Massimo Roberto Beato cura l’adattamento della vicenda, ideata da Dino Buzzati, del maggiore Giovanni Drogo rievocata nella stanza della locanda dove egli è giunto, malato, costretto suo malgrado, dal Maggiore Simeoni, a lasciare la Fortezza sotto assedio.
Seduto sulla poltrona, mentre osserva fuori dalla finestra la sera e la notte incombente, in quest’ultimo atto di lucidità che precede la sua morte – e che egli vive come la sua “vera battaglia”– la sua mente procede a ritroso per approdare a vari momenti della sua vita e domandarsi se essa
poteva o doveva essere vissuta diversamente.
Il Tenente Giovanni Drogo, neodiplomato all’Accademia Reale, è pronto a prendere servizio alla Fortezza Bastiani, sua prima destinazione. Si agitano in lui sentimenti contrastanti: la pena di lasciare la casa materna, la vita comoda della città e la sensazione che grandi eventi lo stiano
aspettando. Una volta giunto però, una nuova indistinta malattia si impossessa lentamente di lui: è l’effetto della malìa esercitata dal deserto che si intravvede dalla Ridotta Nuova al confine con ilnord, e dell’infinita attesa dei Tartari, popolo misterioso e leggendario che potrebbe attaccare da un momento all’altro, immortalando gli abitanti della Fortezza in un destino di gloria.


Primo capitolo della Trilogia degli sconfitti – progetto di ricerca triennale di indagine sulla generazione nata a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 del’900, attraverso gli echi e gli spunti offerti sia dalla letteratura classica che dalla drammaturgia contemporanea – Il Deserto dei Tartari offre l’occasione, attraverso il personaggio di Drogo, di riflettere sul destino degli ‘anti-soggetti’, coloro che seppur incapaci di adattarsi a un mondo di cui non comprendono le regole, sono tuttavia
destinati a viverci.

L’allestimento scenico di Jacopo Bezzi si ispira alle illustrazioni visionarie di Dino Buzzati

Più o meno consapevoli di essere l’incarnazione di una cultura minoritaria e inesorabilmente condannati al fallimento quando tentano di opporsi all’arbitrarietà e inconsistenza della vita, questi personaggi riescono a realizzare il proprio destino nel momento in cui accettano di combattere, fino in fondo, la battaglia degli sconfitti: consci delle circostanze date essi ingaggiano, infatti, una costante lotta interiore, dagli esiti incerti, per tradurre in atti consapevoli gli ideali superiori di cui sono portatori.